Abbiamo Ressel: inaugurata la statua (e l'elica) - TRIESTE.news

2022-10-09 00:21:20 By : Hailey Wang

30.03.2022 – 17.45 – Un telo azzurro ha oggi svelato, all’imboccatura del Canal Grande, dinanzi alla Capitaneria di Porto, una bronzea statua bagnata dalle prime piogge primaverili: si tratta della statua raffigurante il “Leonardo” triestino, quella straordinaria figura di inventore e funzionario forestale boemo che fu Josef Ressel. Scampato l’anniversario dell’arrivo di Ressel a Trieste (1821-2021), duecento anni orsono, nelle cui acque avvenne il viaggio della nave “Civetta” (1839), Ressel verrà comunque ricordato nella città dove crebbe e maturò il suo pensiero e dove ebbe luogo la prima sperimentazione con un prototipo di elica navale. La Civetta, nonostante l’esplosione del motore, funzionò egregiamente: percorse diversi tratti di mare motorizzata dalla sola elica resselliana. La strada per la marineria moderna era stata così tracciata, a Trieste era stato compiuto il primo passo verso il futuro delle navi odierne. La statua, di dimensioni umane, è stata realizzata dallo scultore triestino Giorgio Delben: ha un peso complessivo di 340 kg e un’altezza di 183 cm. Non manca un esempio dell’elica, filologicamente presente nella foggia di una vite idraulica, e una targa commemorativa. Sebbene le dimensioni siano quelle di Joyce, Svevo e Saba, il nuovo manufatto bronzeo si caratterizza per le dimensioni possenti: una grande testa dai capelli fulvi sormonta una giacca colpita dal vento di Bora; le dimensioni appaiono plastiche, quasi gonfie. Lo sguardo forgiato nel bronzo dalla ditta veronese “ARH Limited Art Editions” guarda verso l’orizzonte marino: una mano a proteggere l’elica, l’altra che discosta il mantello. Un ottimismo venato di malinconia: sprigionante una positivista fiducia verso il progresso umano, caratteristico della prima metà dell’ottocento.

La realizzazione della statua è stata resa possibile da una cordata di associazioni e personalità del mondo triestino, riunitosi in un apposito “Comitato per l’erezione di una statua a Trieste alla memoria di Josef Ressel“, all’interno del quale merita una menzione l’Associazione Triestebella con l’architetto Roberto Barocchi, il padre gesuita Luciano Larivera e, nell’ambito culturale, il Club Touristi Triestini. Una petizione su Change.org con oltre mille firme, proposte di titolazione delle vie, di mostre e interventi, decine di conferenze e incontri ufficiali col Comune, insomma: una continua azione di pressing che ha ora prodotto i suoi frutti con l’inaugurazione della statua.

Alla cerimonia sono intervenuti tra gli altri il sindaco Roberto Dipiazza, il vicesindaco Serena Tonel, l’assessore comunale alla Cultura Giorgio Rossi, il presidente del Comitato organizzatore Paolo Frandoli e lo scultore Giorgio Delben. Era inoltre presente il presidente del Consiglio comunale Francesco di Paola Panteca con diversi consiglieri municipali e una delegazione dell’Associazione nazionale forestali. Lo svelamento della statua è stato funestato da un incidente a cui è andato incontro proprio l’architetto Barocchi che è scivolato nella zona antistante la statua, rimediando una caduta per la quale è stato necessario il 118.

L’assessore alla Cultura Giorgio Rossi ha sottolineato durante la cerimonia i brevi tempi di realizzazione della statua, sotto il profilo burocratico-legale: la delibera è stata approvata a luglio 2021, la collocazione definitiva è avvenuta a marzo 2022, poco più che sei mesi dopo, nonostante le incognite Covid e gli stati di emergenza susseguitosi negli ultimi tempi. Rossi ha ricordato in particolar modo l’impegno dell’architetto Barocchi e del padre Larivera, oggigiorno trasferitosi dietro richiesta della Compagnia di Gesù a Bruxelles, dove continua quell’azione cosmopolita che trovava naturale asilo a Trieste.

Il sindaco Roberto Dipiazza ha invece ricordato l’erezione delle statue letterarie di Svevo, Joyce e Saba; accanto a cui ora collochiamo, ha soggiunto, D’Annunzio e Ressel. “Trieste città delle statue” si è complimentato, augurandosi che presto giungano anche quella di Margherita Hack e del Pinguino Marco.

Successivamente, con una breve cerimonia, la statua è stata benedetta dal padre Luigi Moro. Lo scultore Delben ha invece spiegato le caratteristiche della statua, con un piccolo chiarimento: i supporti di legno sono temporanei, essendo la statua collocata da breve tempo, in una zona di eccezionale ventosità.

Ora, dopo il monumento austriaco a Vienna e quello sloveno a Lubiana, città dove Ressel morì, anche Trieste “madre ingrata” si riconcilia con l’inventore: completando, se vogliamo, una trilogia monumentale. Proprio la capitale viennese infatti accolse a fine ottocento la statua originariamente destinata a Trieste; ma rifiutata all’epoca dalla giunta liberal-nazionale. Oggigiorno la ritroviamo dinanzi all’Istituto Politecnico di Vienna.

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