In tanto viaggiare, non avevo mai pensato che l'Europa fosse femmina, o che, come esiste il "Mal d'Africa", potesse esistere il "mal d'Europa", un desiderio bruciante di lei. Soprattutto non avevo riflettuto sul fatto che, per capirne l'essenza, dovessi toglierle l'articolo. Dire "l'Europa" non fa sognare. Rappresenta al massimo un brandello di mappamondo o, peggio, una torre di Babele popolata di funzionari intenti a dettare regole indecifrabili.
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