Partorisce E Ferisce La Neonata Alla Gola Con Le Forbici: A Processo Giovane Mamma - Corriere Salentino Lecce

2022-10-09 00:24:06 By : Ms. Carrie Lin

MARTANO (Lecce) – Fu il convivente a scoprire il corpo della neonata avvolto in un asciugamano da mare abbandonato nel giardino di casa. L’attenzione dell’uomo venne attirata dai lamenti tipici di un bambino provenienti dall’esterno. E il suo intervento si rivelò provvidenziale per riuscire a salvare la piccola prontamente trasportata in ospedale. A nascondere quel corpicino sarebbe stata la madre: una 35enne di Martano finita agli arresti domiciliari con le accuse di tentato omicidio aggravato e occultamento di cadavere e ora rinviata a giudizio dal gup Angelo Zizzari. Il processo si celebrerà davanti ai giudici in composizione collegiale e in aula prenderà posto anche il compagno della donna costituitosi parte civile con l’avvocato Luigi Rella.

E proprio il ruolo dell’uomo è stato al centro di una perizia di parte depositata dall’avvocata Anna Elisa Prete che avrebbe fatto emergere episodi di violenza e di angherie sulla giovane mamma succube del compagno. Una perizia redatta dallo psichiatra Elio Serra e dalla dottoressa Silvia Olive in cui la donna, dopo le prime sedute, avrebbe messo nero su bianco il clima di paura che viveva in casa e a svelare delle verità nascoste.

Alla luce degli esiti di questa relazione di parte, la difesa aveva avanzato una richiesta di abbreviato condizionato da una perizia per valutare un’eventuale violenza di genere tale da aver determinato un vizio di mente e una capacità di agire fortemente limitata nella donna. Per il pm Alessandro Prontera e il gup poi, però, la consulenza dello psichiatra Domenico Suma si deve ritenere sufficiente. Ma molti aspetti non sono ancora molto chiari e nel corso dell’istruttoria si cercherà di sviscerarli.

La donna, secondo le indagini, aveva nascosto la gravidanza ai suoi parenti. E anche il suo convivente doveva essere all’oscuro. Partorì la mattina del 23 luglio del 2021 in maniera del tutto clandestina all’interno dell’abitazione in cui viveva con tutto il resto del suo nucleo familiare. Dalla ricostruzione dei carabinieri, la giovane mamma recise il cordone ombelicale con una forbice infliggendo alla neonata non meno di tre tagli in corrispondenza della carotide con un coltello prelevato da casa procurandole ferite lacero contuse all’altezza del collo: “tre lesioni lineari: una di 1,5 centimetri; una seconda di 4,5 centimetri superficiale; una terza di 5 centimetri più profonda”.

Abbandonò il corpicino per terra in giardino per poi ritornare all’interno dell’abitazione. Fortunatamente la piccola venne salvata dal tempestivo intervento del convivente che, svegliatosi intorno alle 5 del mattino, dapprima soccorse la donna in cucina dove la trovò in preda ad una grave crisi emorragica. Subito dopo, attirato da rumori che percepiva come “lamenti di bambino”, raggiunse il giardino dove, percorsi circa cinque metri, rinvenì il corpo della neonata riversa per terra in un asciugamano da mare. L’uomo chiese immediatamente soccorso tramite il numero di emergenza 118 e la piccola venne ricoverata in ospedale dove, grazie alle cure dei medici, si è gradualmente ripresa.