Roland Garros: l’ottava meraviglia di Martina Trevisan vale gli ottavi

2022-05-28 03:56:34 By : Amber Qu

PARIGI – Martina Trevisan supera Saville in due set, allunga ad otto la serie di vittorie consecutive e approda alla seconda settimana del torneo

Da Parigi il nostro inviato

M. Trevisan b. D. Saville 6-3 6-4

Con una splendida partita Martina Trevisan approda agli ottavi di finale del Roland Garros. In attesa di Camila Giorgi, Lorenzo Sonego e Jannik Sinner che giocheranno domani i loro incontri di terzo turno, la vittoria dell’azzurra contro la russa naturalizzata australiana Daria Saville consente all’Italia di piantare la bandierina tricolore nella seconda settimana dello slam parigino. Per provare ad eguagliare (almeno) il risultato ottenuto qui nel 2020, quando da qualificata raggiunse i quarti di finale, sfiderà domenica la bielorussa Aliaksandra Sasnovich che che ha eliminato due vincitrici slam Agelique Kerber e Emma Raducanu. Partita dominata dall’azzurra nel primo set,  in grande fiducia dopo il successo di Rabat, che è poi stata molto brava a controllare il tentativo di rientro della sua avversaria. Con questa vittoria sale a otto il numero di vittorie consecutive di Martina.

IL MATCH – C’è ancora Italia sul campo 14 del Roland Garros dopo la sofferta vittoria di ieri sera di Jannik Sinner. Daria Gavrilova, Saville da sposata, è l’ultimo ostacolo tra Martina Trevisan e la seconda settimana del torneo, che la vide arrivare ai quarti nel 2020 da qualificata. L’australiana di origine russa subisce fin dai primi scambi l’incisività del diritto mancino dell’azzurra, giocato in maniera splendida soprattutto dal centro ad uscire.

Sebbene Saville provi a rallentare il gioco alzando le traiettorie, Martina è solida e concentrata e in venti minuti è già avanti 4-1. L’avversaria, scesa al numero 127 del mondo ma con un best ranking di numero 20, ha una chance di rientrare nel set sul 4-2 ma Martina è lucidissima sulla palla break venendo a prendersi il punto a rete, come i due successivi chiudendo con ottime soluzioni al volo che trovano il gradimento del pubblico.

La fiducia acquisita nella recente prima vittoria sul circuito ottenuta a Rabat si vede anche in queste soluzioni trovate al momento giusto. Così come nella calma con la quale, dopo i primi tre set point annullati da Saville, Martina è brava a concretizzare la quarta chance attendendo il prevedibile errore della sua avversaria: 6-3 dopo 32 minuti.

Gavrilova esce dal campo per provare a schiarirsi le idee ma esordisce nel secondo set con un doppio fallo, un drop che a malapena arriva a rete e un diritto affossato che regalano a Martina il break in apertura, miglior abbrivio per una rapida chiusura di partita. Purtroppo però arriva il primo passaggio a vuoto della toscana che cede a zero il servizio con qualche errore di troppo.

L’australo-russa prova ad aumentare la spinta per sottrarsi al pressing dell’azzurra con il diritto però è una garanzia in termine di regali e nel quinto gioco uno schiaffo al volo che finisce sui teloni riporta Martina in vantaggio di un break (3-2). Il game successivo è quello più bello della partita: Saville spinge con la forza della disperazione e si procura ben sei palle break che Martina è straordinaria ad annullare venendo sempre a rete a chiudere il punto dopo aver giocato con grande coraggio. Alla prima chance chiude con lo smash vincente il punto che le dà il 4-2, viatico per il successo finale, nonostante il tentativo di resistenza dell’australiana. Il pubblico del campo 14 applaude convinto Martina che ringrazia inviando tanti baci e lanciando asciugamani ad ogni angolo degli spalti:  il suo sogno a Parigi può continuare.

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Sabato di tennis parigino in cui si concludono i terzi turni, con ben tre azzurri in campo: sono Jannik Sinner, Lorenzo Sonego e Camila Giorgi. Tanta carne al fuoco anche negli altri incontri, con il livello che continua ad alzarsi gradualmente. 

Dopo una prima oretta di gioco piuttosto complicata (culminata con un lancio di racchetta insolito per lui), Sinner è venuto a capo della pratica Roberto Carballes Baena e si affaccia da grande favorito al match con Mackenzie Mcdonald, liberatosi piuttosto agevolmente di Nikoloz Basilashvili: unico precedente a favore di Jannik (quotato in media a 1,07), impostosi in tre combattuti set lo scorso agosto nella finale di Washington. In caso di successo l’altoatesino incrocerebbe Andrey Rublev o Cristian Garin, con il russo (1,25) favorito dai bookies e aggiudicatosi entrambi gli scontri diretti, ma il cileno, terraiolo doc, potrebbe portare la partita per le lunghe. 

Impegno proibitivo per Lorenzo Sonego, atteso da un Cristian Ruud contro il quale è riuscito a strappare solo un set in tre precedenti (nell’ultimo di Vienna dello scorso ottobre): le quote parlano chiaro, con un successo del torinese quotato a 5 da Bwin, ma il Sonego visto contro Joao Sousa (“una delle migliori partite della mia vita” ha dichiarato egli stesso) lascia intravedere qualche speranza. Dal canto suo Ruud ha faticato solo nel primo turno con Jo-Wilfried Tsonga, in una stagione che lo ha già visto alzare i trofei di Buenos Aires e Ginevra, oltre che raggiungere la finale di Miami e la semi di Roma. Il vincitore troverebbe Hubi Hurkacz o David Goffin, con il polacco, giustiziere prima di Giulio Zeppieri e poi di Marco Cecchinato, leggermente avanti nei pronostici; freschissimo l’unico scontro diretto, appannaggio del belga due settimane fa nel primo turno degli Internazionali d’Italia in due tie break. 

Ha faticato più del previsto Tsitsipas per avere la meglio sul ceco Zdenek Kolar, capace di impegnarlo per oltre quattro ore, che si sommano a quelle della rimonta su Lorenzo Musetti; cercherà sicuramente di sbrigarsela più velocemente contro lo svedese Mikael Ymer (la cui impresa vale 11), sempre battuto agevolmente nei tre precedenti. Convincente invece la versione di Medvedev vista contro Laslo Djere, ma per il russo ora c’è un altro ostacolo serbo, quest’anno in gran crescita, come Miomir Kecmanovic: per il ventiduenne di Belgrado (2,23 su Unibet) quarti a Miami e Indian Wells, oltre alla semifinale di Monaco di Baviera.  

Negli altri match di giornata avremo uno scontro fra veterani e uno fra giovani promesse: 70 gli anni totali fra Gilles Simon, che sta facendo sognare il pubblico di casa nella sua “last dance” parigina, e Marin Cilic, favoritissimo del match a 1,15 ma sconfitto sei volte su sette dal transalpino (con il primo incrocio datato addirittura 2007). Arrivano a 40 invece le età sommate di Holger Rune e Hugo Gaston: il danese sembra viaggiare spedito, come dimostrato contro Denis Shapovalov ed Emil Ruusuvuori (la pensano così anche i bookies, che lo danno mediamente a 1,28), ma l’eclettico francese ha già estromesso, da sfavorito, Alex De Minaur all’esordio e punta a bissare il quarto turno raggiunto due anni fa. 

Non ha mai raggiunto gli ottavi al Roland Garros Camila Giorgi, che ci proverà affrontando la settima testa di serie del torneo Aryna Sabalenka: parità nei precedenti, con un netto successo della bielorussa sul rosso di Lugano quattro anni fa, seguito da un’affermazione in tre set di Camila l’anno scorso sull’erba di Eastbourne; su Sisal pagherebbe 3,20 una sorpresa della tennista di Macerata, reduce da una stagione con più bassi che alti ma parsa abbastanza centrata contro Yulia Putintseva. Per Sabalenka, in difficoltà al debutto con Chloè Paquet, dopo un inizio anno da incubo si sono visti segnali di risveglio con il passaggio sulla terra rossa (finale a Stoccarda e semi a Roma, sempre sconfitta da Swiatek). Ad attendere la vincitrice una ritrovata Daria Kasatkina (1,40) o Shelby Rogers, che ha vinto l’unico confronto diretto cinque anni fa a Miami e che si è liberata, contro pronostico, della connazionale Danielle Collins. 

Vale appena 1,01 il successo consecutivo numero 31 di Iga Swiatek, opposta alla montenegrina Danka Kovinic: fra i vari dati impressionanti della polacca negli ultimi tre mesi (cioè dall’ultima sconfitta di metà febbraio contro Ostapenko) citiamo i soli 5 set persi su 65 giocati e i 39 set (sui 60 totali vinti) in cui ha lasciato all’avversaria due giochi o meno (trattamento riservato anche a Lesya Tsurenko e Alison Riske nei primi due turni). Favori del pronostico anche per Paula Badosa, che ha lasciato un set a Kaja Juvan, contro Veronika Kudermetova (3,50): russa vincitrice in tre dei cinque confronti diretti, ma la spagnola ha portato a casa gli ultimi due, in maniera agevole, fra Indian Wells e Madrid.  

Sembravano entrambe spacciate nel secondo turno, rispettivamente contro Simona Halep e Jelena Ostapenko, e invece si giocheranno un posto in ottavi Qinwen Zheng e Alize Cornet, in uno scontro inedito che vede avanti per i quotisti la cinese a 1,60. Proverà a prolungare il suo sogno anche l’altra francese Leolia Jeanjean, che ha estromesso Karolina Pliskova, affrontando Irina Camelia Begu (1,30). 

Infine le altre due statunitensi Jessica Pegula, che dovrà stare attenta alla semifinalista dello scorso anno Tamara Zidansek (3,10), e Madison Keys, che parte sfavorita contro Elena Rybakina (1,53) nel primo scontro in assoluto fra le due. 

Nel venerdì sera parigino, Carlos Alcaraz non fa sconti a Sebastian Korda: tre set a zero in poco più di due ore e vola agli ottavi, atteso da Khachanov

Quello contro Ramos-Vinolas è stato solo un brutto sogno finito anche bene. È questo il responso del match di cartello della sesta giornata dell’edizione numero 121 del Roland Garros tra Alcaraz e Korda. Il diciannovenne spagnolo ha giocato una partita praticamente perfetta: niente a che vedere con quella che ha rischiato di perdere contro il connazionale al secondo turno. La prestazione di Korda è stata comunque buona, soprattutto nel secondo set in cui è riuscito a rispondere in anticipo mettendo in difficoltà l’avversario. La differenza tra i due è sembrata però evidente. Alcaraz, arrivato alla 13esima vittoria consecutiva, disputerà domenica il secondo ottavo di finale Slam (dopo lo US Open dell’anno scorso) nella sua giovane carriera: avrà di fronte Karen Khachanov, con cui non ha mai giocato.

[6] C. Alcaraz b. [27] S. Korda 6-4 6-4 6-2

C’è grande attesa sul Philippe Chatrier per quello che viene considerato da molti il big match della prima settimana. Si sfidano infatti due dei più promettenti giocatori nati dal 2000 in avanti: quello che è a detta di tutti il prossimo dominatore del circuito, Carlos Alcaraz, e colui che è stato in grado di batterlo quest’anno a Montecarlo (nell’unica sconfitta dello spagnolo sulla terra di quest’anno), Sebastian Korda. Quello del Principato è il secondo dei due precedenti tra i due: il primo ha avuto luogo a Milano proprio nella finale del torneo dedicato ai migliori under 21, in cui vinse Carlos in tre (mini) set.

Gli organizzatori decidono probabilmente di dare il tempo a tutto il pubblico di prendere posto senza perdere nemmeno uno scambio e infatti i giocatori scendono in campo con quasi 10 minuti di ritardo rispetto all’orario programmato. In una serata fresca e umida (il Presidente della Federazione francese Moretton ha bisogno della sciarpa) Korda parte molto bene al servizio con quattro prime su quattro. Nel primo game in risposta l’americano mostra subito di voler restare vicino alla linea di fondocampo. È però impreciso ed è quindi 1-1. Nel terzo gioco Alcaraz sfrutta un grave errore con il dritto di Korda per salire a palla break. Qui fornisce subito una spiegazione del perché sia considerato il futuro numero 1 del mondo: Korda spinge ma lui ancora di più e con il dritto lascia un solco vicino all’incrocio delle righe alla destra dell’americano.

Avanti 3-1 il numero 6 del mondo inizia anche a dare prova delle sue capacità di variazione rispetto allo spartito principale: palla corta, dritto carico in diagonale, back di rovescio in lungo linea. Grazie alla sua prima di servizio, però, Korda annulla due palle break e rimane vicino nel punteggio (con la seconda è però 0/5 dopo tre turni di battuta). Alcaraz continua a veleggiare al servizio con l’americano che non riesce a trovare i tempi giusti per rispondere da vicino. Il break di differenza rimane uno, ma il murciano ha ben saldo nelle mani il timone dell’incontro. Si arriva così al primo momento decisivo del match con Carlos che serve per il set sul 5-4. Non ci sono, però, sorprese rispetto all’andamento generale dei game precedenti: Korda continua a sbagliare troppe risposte (soffre in particolare il kick sul rovescio) e dopo 40 minuti è 6-4 Alcaraz.

Dopo un buon game al servizio in apertura di secondo set, Korda riesce finalmente a mettere in difficoltà l’avversario con un paio di ottime risposte anticipate. Alcaraz però si difende alla grande e appena riesce a spostarsi sul dritto tornano gli incubi per l’americano. Nel quarto gioco la risposta del figlio d’arte si conferma funzionante a tutti gli effetti: ciò gli permette di entrare nello scambio con un certo vantaggio. Alcaraz commette anche un paio di errori con il dritto e concede così le prime palle break della partita: Korda però ha bisogno di essere perfetto e in questo caso non lo è. Lo spagnolo si salva ed è 2-2.

Persa una bella occasione, l’americano torna a faticare al servizio. Carlitos delizia il pubblico: prima un passante di rovescio con il taglio da sotto, poi un pallonetto di rovescio sulla linea e infine una contro smorzata millimetrica. Il numero 30 del mondo cerca di alzare il livello e riesce ad annullare due palle break ma alla terza Alcaraz è ingiocabile con il dritto: 3-2 e servizio per lui. Il pubblico dimostra con la ola di aver gradito un game giocato bene da entrambi. L’intensità si abbassa nei giochi successivi e si procede senza ulteriori sussulti fino al 5-3: il numero 6 del mondo ha cinque set point, frutto dei troppi errori di Korda con il dritto (anche al volo) e di un punto in cui Carlos dà prova delle sue doti di sprinter. L’americano però non molla e servendo bene si salva. Il set però si prolunga solo per pochi minuti: Alcaraz seleziona la modalità “serve and volley” e poi approfitta di una bruttissima risposta di Korda su una seconda per portarsi ad un set dalla vittoria dopo un’ora e mezzo di match.

Korda sa di star giocando tutto sommato un buon match ma di avere poche speranze. Ciononostante, inizia bene il terzo set ottenendo tre palle break nel secondo gioco. Ancora una volta, però, non riesce a concretizzare, in questo caso con l’aggravante visto che Alcaraz non fa nulla di straordinario per portarsi sull’1-1. Il quinto gioco rischia di porre fine definitivamente alle velleità di Sebastian: Carlos rende vani i tentativi di spinta dell’avversario, costretto sempre a giocare uno o anche due colpi in più del normale. Sulla palla break il murciano tira su qualsiasi cosa portando allo sfinimento Korda che sbaglia al volo. Da qui è solo discesa fino al traguardo per Alcaraz che brekka anche nel settimo gioco a suon di rincorse e passanti. Al servizio per chiudere la partita il numero 6 del mondo regala altri colpi spettacolari, tra cui un vincente di rovescio in back lungo linea incredibilmente tagliente e poi uno in top quasi di controbalzo sul match point. E’ quindi 6-4 6-4 6-2 dopo due ore e dieci minuti: Carlitos, che era contento dopo la partita con Ramos e a maggior ragione lo sarà oggi, è il più giovane a raggiungere gli ottavi al Roland Garros dal 2006, quando Djokovic arrivò da neo 19enne ai quarti.

Aliaksandra Sasnovich sarà l’avversaria di Martina Trevisan negli ottavi di finale. La terra non è la sua superficie preferita ma ha appena battuto due campionesse Slam

Tra Martina Trevisan ed il suo secondo quarto di finale al Roland Garros, dopo quello del 2020, c’è la bielorussa Aliaksandra Sasnovich, nata nel marzo del 1998 a Minsk, che in questo torneo si è specializzata nell’eliminare campionesse Slam.

Dopo aver superato al primo turno la cinese Wang, si è trovata dinanzi la campionessa degli US Open Emma Raducanu, riuscendo a sorprenderla per la seconda volta, dopo che l’aveva battuta ad Indian Wells dello scorso anno al primo match giocato dalla britannica dopo la clamorosa vittoria di New York.

Oggi invece, nel suo primo terzo turno a Bois de Boulogne, Aliaksandra ha superato in due set molto lottati la ex numero uno del mondo e campionessa di tre Slam Angelique Kerber, raggiungendo per la seconda volta in carriera la seconda settimana in un torneo del Grande Slam, dopo Wimbledon 2018.

La ventottenne bielorussa, attualmente numero 47 del mondo e con un best ranking di numero 30 raggiunto due volte, nel 2018 e nel 2019, è allenata da Dzmitry Klimenko.

Ha un gioco che si adatta meglio alle superfici rapide e difatti le sue quattro finali giocate nel tour WTA, tutte perse, si sono disputate sul cemento. Sulla terra non ha mai particolarmente brillato ed il suo miglior risultato sino ad oggi è stata una semifinale raggiunta a Mosca nel 2018.

Il suo colpo preferito è il rovescio lungo la linea ed il suo torneo sono gli US Open anche se il sogno nel cassetto resta Wimbledon dove ha raggiunto il miglior risultato in carriera in uno slam (ottavi 2018), eguagliato qui a Parigi..

Da quando è entrata per la prima volta in top100 nel 2014, ha stazionato per quattro stagioni intorno alla novantesima posizione del ranking, senza particolari sussulti.

Insomma un ostacolo non proprio insormontabile per Martina, sebbene l’esperienza sia dalla parte della bielorussa che è alla ventottesima partecipazione ad un torneo dello Slam, contro le solo otto dell’azzurra.

Dopo le dichiarazioni di rito – “ È una giocatrice molto consistente che gioca bene sia di diritto che di rovescio, usa molto bene il cambio di ritmo con una palla carica e si muove molto bene” Martina si è lasciata andare ad un sorriso di fronte alla constatazione fatta dal Direttore Scanagatta secondo il quale non ci si può lamentare di trovare Sasnovich agli ottavi di uno slam. “No… no non mi lamento mica!”.

Sa bene anche lei che con la moria di teste di serie nella sua parte di tabellone e con la fiducia acquisita dalle otto vittorie di fila, potrebbero schiudersi squarci di gloria a Parigi…

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